domenica 30 marzo 2008




Piccoli incontri

I piccoli incontri,
uno scontro continuo,
distruggono il bello
che il pensarci poi crea.

Tornare ad avere
il calore alle spalle,
del piccolo incontro
fa un pensiero passato.

Tornare ad avere
l’incolore alle spalle,
del piccolo incontro
fa un momento negato.

Io rimango dentro me



Quel che…

Quel che sento
Quel che provo
Non è facile donarlo.

Tu lo vuoi
Ma non lo prendi
Se lo accetti, lo rinneghi.

Se è amore
va vissuto
Se è uno scherzo, va deriso.

Fuggi via
Col tuo pensiero
Io rimango dentro me.

La paura tra di noi



Il mio percorso



Sto vivendo un mio percorso,
ho vissuto come un orso
consumando i miei pensieri,
forse, no, … ma sino a ieri.

E stamane ho poi raggiunto
un concetto assai lontano,
lo vedevo senza mèta
poi ho compreso che era mio.

No, non voglio a te rubare
Il sorriso dei tuoi giorni.
No, non voglio a te turbare
con paure di controlli.

Chi sa vivere un suo senso
ha pensieri ma non freni.
Tu che sani con la mente
vivi tutto senza gente.

Io son qui, tu sei lì,
non lontani, non vicini.
Tu sei qui, io son qui,
siam vicini ma lontani.

Frammenti di una vita, ora



Frammenti di una vita

Quando entri nella vita di un altro devi saperlo fare.
Quel luogo è sacro, è un luogo dove nel tempo
sono stati acquistati tantissimi piccoli cristalli
che ad un urto senza cura, si riducono in mille frammenti,
i frammenti di una vita.

Perdersi


Non simili

Due vite, due storie
non simili ma intense
si perdono nel buio
di un racconto mai fatto

martedì 25 marzo 2008

Strappo alla vita



Gli occhi suoi non guardano
L'immagine “http://www.onemoreblog.org/images/munch-urlo.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
Un urlo di dolore
attraversa la mia mente
trafigge tutto il corpo
lacera la pelle.

Un viso indifferente
ha vinto la mia angoscia
Un volto senza smorfia
ha segnato la mia vita.

Mi dico, come può
chi soffre veramente
restare con il fiato
quando l'aria non è qui.

Gli occhi suoi non guardano
Gli occhi suoi non vedono
Come può chi vuole bene
tradire il proprio amore.

Un urlo di dolore
separa le mie membra
ma ho già sofferto troppo,
una vita solo mia.

Non è tempo di sbagliare
poichè pago solo io,
il coraggio del mio vivere
mi porta sempre il conto.

Non invidio chi non paga
finisce per non vivere
e il prezzo mio salato
mi ha reso più sicuro.

Comunque vado avanti
comunque ho in me il sorriso
di un uomo che in se sente
le armi del donare.

Povero chi non conosce
il vivere con amore
poichè non far soffrire
vuol dire non capire.

L'amore è un'altra cosa
non è un anello al dito
ma è bello mascherarsi
dietro un fatto reso.

Quello che son sicuro
che sono di passaggio
nel cuore di una donna
che l'amore non tutela.

Spero che in questa storia
tutto rimanga fermo
a prima del mio arrivo
a quello che già c'era.

Chi vive di rimpianti
Chi vive del corteggio
Chi vive dell'ignoro
Ma tutti quanti santi.

lunedì 24 marzo 2008

REGOLE



Perchè accade

Ma davvero è così
che la vita ha deciso
che due cuori d'incontro
hanno spazi diversi...


Nessuno che conta
Nessuno che ama
ha potuto deporre
il sigillo alla legge.
Aspetto che gli occhi
di una mente diversa
nel modo piu giusto
metta tutto al suo posto.


Ma il suo posto qual'è...

La regola data
di un passato sbagliato
o il canto del cuore
di una forza mai doma.

Un amore pulito



Amanti dovunque

Un attimo, uno sguardo,
un sussulto, amanti da subito
ma non amanti qualunque
forse amanti dovunque.
Io la osservo da dentro
ed è un amore pulito,
una passione senza follia
un incastro perfetto.
Ora non siamo piu soli
qualcuno si aggiunge al silenzio,
qualcosa accade nel mentre,
frammenti di altri tra noi.
Un amore pulito
non ha il suo nascosto,
gli attimi e i doni
sono al conto di tutti.
Guardando il profondo
il cammino del senso comprendi.
Guardando i contorni
uno dei tanti diventi.

E' un amore pulito
e sono pronto a lottare
perchè quello che provo
chi sei tu per sporcare.

venerdì 21 marzo 2008

LA MENTE DI CHI PENSA, VOLA VELOCE



Una rondine nel cuore

L'immagine “http://img292.imageshack.us/img292/5805/cuoregx8.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
Una piccola rondine
vola veloce nel mio cuore,
sento il suo respiro lieve
che non disturba il mio battere.

Nel suo mondo c'è il rispetto
nel mio cuore c'è il pulsare,
ma il vivere è un vivere eterno
dove insieme camminano lenti.




Dentro
L'immagine “http://www.telesono.it/blogandgo/blog/Blog%20and%20Go15_file/La-vita-dentro.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.
I figli del pensiero
sono frutto di un sorriso;
li leggi, li ami, li cerchi
e tu senti il libero dentro.




Il pensiero dell'inverno
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Ero giovane, una formica al lavoro...
lenta, continua, una sosta difficile,
ed ho sempre amato guardarla
stanco della sua semplice continuità.

Il suo incedere e fare
ha il sapore di cibo da Re
e la paura la lascia in cammino
di certezza per l'inverno opulente.




Il tempo che scorre

http://sefelia.altervista.org/_altervista_ht/donna_lignea.jpg

Alla finestra osservi che il mondo
cammina e poi corre veloce
e comunque tu stai fermo a guardare
il procedere altrui nel tuo spazio.

Piccole domande una sull'altra
senza darsi risposta
e diventano tempo che scorre
in un ripetersi in attesa d'ascolto.

martedì 18 marzo 2008

Troppo diversi



Un rapporto nuovo

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Siamo due mondi diversi
ma abbiamo noi stessi in comune,
siamo in un mondo di versi
ed esprimerci ci rende vicini.

Scopriamo un mondo nell'altro,
il cui fascino è intenso ed è vivo,
il pensiero è dividere il tempo
regalandoci un impegno comune.

Son convinto che il tuo spazio ed il mio
si congiungono in una linea di versi.
Son sicuro che il tuo vivere e il mio
si riflettono in un darsi diverso.

Sei tu il mio altro vivente
sei tu la metà del pensiero
rappresenti quel che cerco da sempre
tu sei certo il mio dono costante.

Riconosciuti già siamo da tempo
e la pelle oltrepassa il sentirsi
e dividere il tempo di tutto
renderebbe l'attendere, un fare.

Donne senza Tempo



... senza tempo


Il mio desiderio è un fiume
che inesorabile scende dalla vetta del pensiero.
Immaginarla rende uomini
Toccarla rende animali.
Averla, porta il corpo a sacrificarla
ad una violenza fatta d'amore.
Se il mio seme potesse generarla
le ruberei una parte di se
per ammirarne il mutare
pervasa da tutto il mio dentro.
Le strapperei gli occhi
per poi restituirglieli
pieni del colore del mio animo
e arricchiti da piccole virgole
di una poesia che il tempo
ha dedicato alle donne senza tempo.

Le pervaderei i capezzoli
di miele d'acacia
per poter essere l'ape
che punge il suo nettare
dopo averlo creato, consapevole
che quello che sta stuzzicando
è il punto dove si incontra
il suo corpo ed il mio piacere.
Le bagnerei la mente
del mio seme,
raccolto nel tempo
che il pensiero ha vissuto di lei,
incapace d'altro.
Il suo respiro sarebbe assente
e il suo divenire totale.
Il suo donarsi completo,
.solo il suo Lei ed il mio Io.

http://farm2.static.flickr.com/1191/1349997747_2ef9b6eb5c.jpg

lunedì 17 marzo 2008

NIENTE



NIENTE

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Perchè curarsi del fare
se oltre non c'è niente

Perchè impegnarsi a creare
se oltre non c'è niente

Perchè difendere i propri ideali
se oltre non c'è niente

Perchè desiderare il bello
se oltre non c'è niente

Basterebbe fermarsi al prima
senza andare oltre
prima che non ci fosse il niente
.L'immagine “http://www.clandestinoweb.com/images/stories/AAAAAA/prodidoppio.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

domenica 16 marzo 2008

Illusione



RICONOSCI UN AMORE

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Riconosci un amore e cosa fai…
Potresti viverlo senza dramma alcuno
lasciandolo scorrere lungo le tue giornate
e lungo i tuoi tempi e i tuoi spazi senza impegni.
Ma a quel punto devi saper accettare
anche i suoi tempi e i suoi spazi
senza che niente ti coinvolga
e senza nessun retropensiero.
Devi essere in grado di gestire le tue emozioni
e le tue reazioni insieme ai tuoi coinvolgimenti.
A questo punto, forse, torniamo all’inizio…
ma hai davvero riconosciuto un amore?

Riconosci un amore e cosa fai…
Lo vivi e ti dedichi a lui completamente
dimenticando in buona parte il tuo presente
perché è lui la tua ragione di vita.
Ti lasci prendere, vivere, possedere dall’amore
e cristallizzi la tua vita
evitando di coinvolgere gli affetti
ma abbandonandoti al tuo presente.
Ma questo è un rischio, grande, poiché,
come molte cose che nascono rapide…
hanno la stessa velocità nel trapasso.
E allora perché gettar via il proprio presente ,
non sempre da gettar via,
per un qualcosa che forse converrebbe vivere
in modo intenso ma senza domani?

Riconosci un amore e cosa fai?
Gli dedichi un tempo senza senso.
Lo vivi, senza sforzo, utilizzandolo
per non annoiare le tue giornate.
Qualche baruffa, poco impegno,
molta scena ma una morte annunciata.
Sai che non vuoi mutare quel che hai,
sai che in fondo potresti comunque avere,
per cui vivi quando capita quello che ti capita.
Le tue giornate sono le tue, le sue sono le sue
e…così via..fino alla fine.
Allora l’amore che hai riconosciuto non era amore
ma un piccolo surrogato dell’attimo
che muore al primo intoppo.

Riconosci un amore e cosa fai?
Fai finta di viverlo
Fai finta di sentirlo
Fai finta di dirglielo
Mentre l’altro lo vive
lo sente
lo ascolta.
Questo è il vero misfatto
perché illudi che tu sai amare
perché fai credere di esserci
ma tu sei solo in te stesso,
perché tu pensi un percorso
che è un tuo senso unico
mentre chi ti vuole, desidera
il senso alternato.

Riconosci un amore e cosa fai?
Smetti di farlo e rassegnati.
Sei solo una persona che
a stento riconosce se stessa.

Strip Tease Stampa artistica di Thierry Vasseur

sabato 15 marzo 2008

Dove la musica, la voce e le parole creano un sogno



“Processo a me stessa”
-
Anna Oxa/Pasquale Panella (Festival di Sanremo - 2006)

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Spuntava la primizia dei tuoi seni
come in mare due punte di scoglio
li hai messi nelle mani di chi afferra
concessi come l’uva nella bocca.

Tu sei il limite di chi cerca la terra
tu sei il limite di chi ti tocca
tu sei l’antipatica e la bella

sei quasi nuda ossia vestita quasi
ma spogliata diventi un quesito
per chi ti abbraccia come un suo vestito
e ‘non ho niente’ dici ‘non ho niente’
tutti pensano che non hai niente addosso
dici ‘è vero ma quel che posso
è il mio sentimento niente addosso’

Tu sei il tuo processo ad ogni passo
ad ogni passo come se ballassi.
Tu sei la confessione ad ogni canto
e geme il godimento e gode il pianto.

Crediamo di creare i sentimenti
li leghiamo ai piaceri e ai tormenti
li diciamo coi sospiri e coi lamenti
li giuriamo come se non fosse vero
che noi proviamo quello che proviamo.
Li vogliamo assurdi come fantasie
li vogliamo credibili ma li diciamo
con parole incredibili
e gli diamo
una ragione col cuore in mano
li vogliamo capire e non li capiamo
e cosi’
li soffochiamo con quelli che
noi crediamo sentimenti.

Spuntava la primizia dei miei seni
come in mare due punte di scoglio
li ho messi nelle mani di chi afferra,
concessi come l’uva nella bocca.

Io sono il limite di chi cerca la terra
io sono il limite di chi mi tocca
io sono l’antipatica e la bella
io sono il mio processo ad ogni passo
la confessione di un mio gesto e’ un ballo
io sono il mio processo ad alta voce
e, se confesso che respiro, io canto
facciamo un gioco bello come il mare
sono io mi faccio attraversare.

Il corpo nudo un limite del mondo
si muove come l’acqua con i fianchi
si muove da vicino all’infinito
il tempo è come leggere la sabbia
e noi pensiamo ai passi che lasciamo
ma l’orma dell’amore la ignoriamo
ci solleviamo, andiamo via di là
lasciando un vuoto di felicità.
L'immagine “http://www.entrenosblog.blogger.com.br/Mulher%20triste.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.


Questo brano merita un commento...
forse non il mio,
ma sicuramente quello di una emozione,
quella che ha saputo lasciarmi
che io filtro e restituisco
nel modo che mi è piu consono,
scrivendolo.


Commento
Il testo di Panella... lascia i brividi addosso.
Il testo riesce a rievocare con le sue parole
quello che la passione fa vivere alla pelle.
Io credo nel dono,
il dono del comunicare le sensazioni.
Qui c'è arte,
arte del leggere il vivere.
Anna Oxa
è sicuramente una voce,
una grande interprete delle sensazioni
in special modo quelle struggenti,
sensazioni
che non è mai semplice interpretare.
E allora?
Allora accade che
quando l'arte incontra l'arte,
"un processo a me stessa"
diventa la prova tangibile,
l'atto di accusa verso tutti quelli
che scrivono e cantano
senza donare e senza regalarci
la possibilità di ricordarli.

Umberto

sabato 8 marzo 2008

la vita non ha un senso, ma almeno due




STORIA IN COSTRUZIONE




Sto scrivendo una storia, la mia storia, che aggiornerò spesso, perchè la mia vita sta vivendo un cambiamento che intendo guardare da dentro e da fuori, cercando di fermare il momento, cercando di capire il percorso.
Per cui la storia subirà aggiornamenti continui e sarà ... una storia in movimento ... come la mia vita del resto.

Tu non sai, io non so



Paura d'amare



Io amo, Io sono,
è quasi lo stesso
il filo che unisce
sta dentro di noi.

Amare è soffrire
ma tu non lo fai
perchè usi il tuo senso
del saper che non so.

Ignori la vita
che l'altro poi compie
che lo rende qualcuno
agli occhi del mondo.

Ignori il suo vivere
in tutte le essenze
Ignori il suo fare
e le altre presenze.

A te basta vivere
nel mentre il rapporto
ma cosi non innalzi
nessuna speranza.

E' chiaro che questo
non è mai un mattone
che posto sugli altri
diventa una forza.

E' chiaro che questo
ha un futuro nascosto
dove quell'oggi
non è il tuo domani.

Non tocco la vita
che tu hai creato
non tocco il tuo mondo
la cui forma è la tua.

Ora prendo dal tuo
quello che il tempo mi da
perchè viverlo è intenso
e pensarlo è immenso.

Se dovesse finire
la tua vita rimane
se dovesse finire
la mia vita non c'è
.L'immagine “http://data2.blog.de/media/282/631282_a87f48ed84_m.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Tu rischi il durante
io rischio il mio dopo
ma essere insieme
ha il sapore del bello.

Tu non sai, io non so
questo è quello che è
tu non sai, io non so
questo è vivere l'oggi.

Il domani, il tuo
io già lo conosco
il domani, il mio
io già lo prevedo

La vita forse è bella
per queste stampelle
che la vita ci dona
nel nostro percorso.


http://img264.imageshack.us/img264/7907/cenerentola1qa4.jpg
FORMULA DI SAGGEZZA

giovedì 6 marzo 2008

Giocare con la vita



non giudicare mai

http://img529.imageshack.us/img529/6220/midanegkq9.jpg
Chi pensa ha un suo sentiero
Che vive il suo presente
E gioca con la vita
Perché ridere è importante.

Chi agisce ha un suo pensiero
Che cresce con il fare
E gioca con la vita
Perché viverlo è importante

Chi giudica ha un suo danno
Che evita se stesso
E gioca con la vita
Perché leggerlo è importante

Chi ama ha una passione
Che rompe il suo cammino
E gioca con la vita
Perché esserci è importante.

Se giochi con la vita
Se pensi non agisci
Se giochi con la vita
se giudichi non ami
immagine

Agisci e non pensare
Ama, senza giudicare
E il gioco della vita
Si sveglia di riflesso.

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martedì 4 marzo 2008

E' piccolo, piange



Uno dei tanti



E' tenero , ha il cuore
ma poi, a che serve
se al minimo strillo
lui perde una goccia.

Che sciocco, che strano
siam nel tremila,
c'è ancora chi pensa
che si scioglie qualcosa.

Ma lui è assai fermo,
non vede la nebbia
ne i segnali di fumo
che da sempre son lì.

Conviene morire
con gli occhi un po chiusi
conviene far finta
che la vità è poi qui.

Una finzione di gruppo
stavolta anche a due
fingiamo d'amarci
e di notte cullarci.

Ti scrivo chi sono
ti mando messaggi
ti invio il mio dentro
ti cerco e ti penso.

L'incontro è lontano,
intenso è il mio gioco
ho tanto da fare
con questo e con quello.
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Il suo tempo è prezioso
si sente cercata,
vive la vita
in una oasi fatata.

Da lì non si esce
ammantata di bene
un uomo la cerca
e l'altro la brama.

Ti chiudi in un limbo
di una vita dipinta ,
l'artista l'ha fatta
e la tela l'ha cinta.

Così io non esco
e se esco son tua
così io non esco
se non esco son vostra.

A me cosa cambia
la mia vità è felice
seppure comprendo
il contorno va bene.

Io sono la donna
quella di sempre
troneggia il pensiero
palpeggi la pelle.

Si vive di vero
si vive di finto
si vive di aria
e di muro dipinto.

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Si gioca col mondo
si gioca col senso,
mettetevi in fila
c'è un premio per tutti

E' come un tiro
di palla al biliardo,
la sponda risponde
in eterno tuo tocco.

Son qui che vi attendo
che il rimbalzo continui,
la cosa importante
è pensare..siam primi.

Speriamo che il tempo
lenisca le cose
e cambi il suo modo
di legger la vita.

Io cerco di fare
un passaggio carnale
in modo che cambi
di colpo lettura.

Se lei poi ci sta
divento poi uguale
a tutto un vociare
di gente che adùla.

Rientro così
anche io nei normali
col volto contratto
e la speranza di avere.

A quel punto divento
uno, forse, dei tanti
che prende la vita
con l'uso dei guanti

perchè la paura
che vive poi dentro
è quella che tocchi
e non lasci la forma.

La Verità è davanti



Basta vivere, con calma

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Con calma capisco
con calma ora vedo.
Distinguo contorni
già chiari da tempo.

Il cuore, sì c'è,
il cuore rimane
ma vedo all'interno.
figure e poi ombre.

Io voglio qualcosa
Io voglio qualcuno
ma la mente dell'altro
ha pensieri diversi.

Io leggo la mente
Io leggo il suo dire
ne traduco i pensieri
ne comprendo il suo senso.

Una paura lontana
una paura che torna
il mio corpo sta urtando
un baluardo e il suo clone.
http://animadidio.files.wordpress.com/2006/11/asteroid_12.png
Per me tutto cambia
per me c'è un momento
che trovando il mio altro
prendo tutto e mi cambio.

Per gli altri non è
per gli altri è tutt'altro
ma chi ha l'anima in pena
non dichiara il difetto.

Basta vivere ancora
basta vivere intanto
e si prende dall'ora
quel che c'è, senza affanno.

Animale distratto
Animale distrutto
il binomio perenne
a favore del primo.

E giochiamo la vita
e giochiamo il suo gioco
la partita di scacchi
ha iniziato il suo giro.

Sarò sempre lo stesso
sarò sempre presente
con un lontano più attento
con un lontano diverso.
http://img.fotocommunity.com/photos/9017211.jpg

lunedì 3 marzo 2008

I due Vulcani (non mia)



Il vulcano innamorato

Il vulcano innamorato Nelle comunità di Cotacachi si racconta la storia dei vulcani Imbabura e Cotacachi. L'Imbabura, grande e imponente, è sempre stato considerato da tutti gli abitanti della Pachamama (la Madre Terra in lingua kichwa) come un padre saggio. Tutte le mattine, fin da quando si ha memoria, egli si alza prestissimo, ancor prima che le prime luci del sole illuminino la valle, per controllare che ognuno svolga il proprio lavoro. Taita (Papà) Imbabura, così lo chiamano i Kichwa delle comunità, sorveglia che il fiume porti le sue acque nella giusta direzione, né troppo lento, né con troppa fretta, e che il vento non perda tempo a parlare con gli alberi della montagna invece di soffiare da una parte all'altra. E anche che ogni uomo e donna compiano i loro doveri, come la semina dei campi, il pascolo degli animali e tutte le faccende di casa. Ogni cosa deve andare nel verso giusto, perché ognuno fa parte di quell'armonia naturale di cui il grande vulcano è il guardiano.

E' così che, per rispetto alla sua saggezza e anzianità, ma un po' anche per paura di qualche punizione, tutti si dedicano a ciò che spetta loro. Non sono poche le volte in cui, per aver mancato al proprio dovere, Imbabura ha mandato il ghiaccio sulla valle o le nubi temporalesche, per ammonire ed insegnare. Il vulcano, insomma, ha un gran da fare tutto il dì, ma si sa che il tempo per il cuore non manca mai. Questa è la storia di quando tantissimi anni fa Imbabura s'è innamorato.

Un bel giorno d'agosto, mentre l'aria sollevava dai campi l'odore della terra appena dissodata, Imbabura decise che avrebbe dichiarato il suo amore nei confronti di Cotacachi, il vulcano che amava ormai da tantissimo tempo. L'Ecuador è un Paese disseminato di alte montagne e di vistosi vulcani, ma guardandosi attorno, Imbabura non poteva che vedere Cotacachi, la vetta più bella, pensava, che era mai esistita sulla terra.

Con un mazzo di alberi da frutto appena raccolti, Imbabura si presento allora dinnanzi alla sua amata, e approfittando delle poche nubi che ostacolavano lo sguardo, la rimirò dritto negli occhi e le dichiarò i suoi sentimenti, forti e decisi come la roccia di cui era fatto. Cotacachi, mentre ascoltava le sue parole, era rimasta immobile come solo le montagne sanno fare, e quando ebbe finito gli rispose. Erano anni, disse, che aspettava questo momento, e non desiderava altro che essere sua sposa. I burroni tremarono per l'emozione quando le due montagne si regalarono un primo abbraccio e la valle sembrò per un attimo in preda a piccole scosse di terremoto.

Da quel giorno, ogni volta che i due vulcani si facevano visita, l'uno lasciava all'altro un poco della sua neve. Col matrimonio, e l'unione, arrivò il monte Yanaurcu, figlio di Cotacachi e Imbabura. Col passare degli anni, si dice, Imbabura soffre periodicamente di forti dolori di testa, che durano per giorni e giorni. Per questo la sua sommità si ricopre di nuvole bianche. Ciò nonostante, dall'incontro dei due vulcani, si sparse nella valle introno una nuova aria di amore e fiducia. Si dice anche che la leggera brezza che si alza di notte sulle comunità montane del Cantone, siano i baci di buona notte che Cotacachi e Imbabura, i due vulcani innamorati, si soffiano a vicenda.

L'immagine “http://img529.imageshack.us/img529/294/alfredo81copia1pr.gif” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

La mia casa, il mio rifugio



PULIZIA DELLO SPIRITO

L'immagine “http://img510.imageshack.us/img510/2166/theflamingtreebygilad74yu6.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Sono in casa,
sono solo,
Sto scrivendo per lavoro
Sto vivendo il mio pensiero.

Ma che strana questa cosa
che avviene in un momento
per cui sembra e forse è
che lo faccia per qualcuno.

Tralasciando quel che fa
e guardando quel che faccio
ho tagliato la mia vita
in attesa poi di cosa.

Fino a poco tempo fa
io vivevo l’imbarazzo
di andare, di viaggiare
verso méte assai diverse.

Il carattere ce l’ho
la mia spinta è sempre forte
la dolcezza che c’è in me
apre sempre molte porte

Non ho voglia di guardare
non ho voglia di toccare
Io desidero pensare
camminare, respirare

Io non so se è giusto questo
ma non posso farne a meno.
Non è un semplice richiamo
che annulli quando vuoi.

Qui c’è in gioco un gran problema
che coinvolge tutti quanti,
ma chi sono le figure
che poi bloccano l’avanti.

E’ la storia di se stessi
è la vita che uno ha.
Le abitudini esistenti
e l’affetto da estirpare.

Sono in casa sono solo
vivo male il mio momento
ma non devo aver paura
del mio grande sentimento
L'immagine “http://web.tiscali.it/rifugioquintinosella/immagini/rifugio.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

Io non devo dare conto
a nessuno se io scelgo.
Il mio dramma personale
l’ho vissuto in un passato

Lo conosco, non è bello
quel momento solo triste
specialmente per il fatto
che non c’era qualcun altro

che potesse poi alleviare
le fatiche della scelta
di una vita
andata male.

Io non chiedo.. lei decida
Io non voglio il suo soffrire
anche se in un istante
lei vorrebbe essere qui

Quel che chiedo alla mia scelta,
poiché conto molto anch’io,
come vedo il mio futuro
in un mondo chiuso in casa

Devo vivere una scossa
superare il mio momento
e non devo mai evitare
il rintocco degli amici.

Sbaglio a chiudermi per lei
non perché lei non lo valga
ma è giusto che per dare
devo prima confrontare

Sono solo, sono a casa
Sto scrivendo la mia storia
e domani dono al mondo
quel che sono nella mente.

Forte resta la speranza
che qualcosa poi accada
la sua scelta, la mia scelta
alla luce del coraggio.

Non c’è paglia col suo fuoco
qui si brucia per davvero
non c’è attimo fuggente
Due vulcani della mente

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Pensiero libero
Questa poesia, nell'ultima frase,
mi ispira una storia, bella,
che ho letto tempo fà e
riguarda realmente due vulcani.
Forse mi è venuta in mente
perchè, per qualche motivo
la trovo calzante.

Il vulcano innamorato
.

domenica 2 marzo 2008

Il mio segreto


Dai ricordi di bambino


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Siamo tutti consumati
da un percorso di paura
affrontate in una vita
che ha cambiato in noi l'essenza.

Tu chi eri, io chi ero
siam dissimili da noi
Tu chi sei, io chi sono
siam lontani dalle idee.

Il ricordo di bambino
di ragazzo e,poi, di altro
attraversa la mia pelle
e poi scuote quel che sono.

Non pensavo di arrivare
a quel punto che ora vivo.
Io leggevo su di me
un lontano assai felice.

Son distante dalla méta
senza il senso di sconfitta
e nel corso del mio fare
oggi è il verde, ieri il mare.

I miei gusti son cambiati
anche odiando le mie scelte,
da padrone del mio Io
ho pensato di potere.

L'esperienza mi ha cambiato
nel profondo della tana,
ho cercato di annullare
la mia rabbia mai nascosta.

Di sicuro so soffrire,
il mio volto non nasconde
e conosco il ripartire
dal terreno all'aria aperta.

Ed è questo che il percorso
mi ha donato a mani larghe,
ma ha lasciato un gran segreto
che rimane dentro me.

Prima è nato, poi formato
poi distorto, abbandonato,
sì deriso e poco amato,
alla vista cancellato.

Ed in me esiste un punto
che nessuno mai conosce,
non c'è impegno, solo angoscia,
tutti inciampano il cammino.
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Siamo stanchi e consumati
da un percorso di paure,
non c'è voglia di capire
e bisogna solo avere.

Io non ho questo concetto
e ci soffro da morire
Io non cerco nessun corpo
ma che tu entri nel mio.

Se ti capita di aprire
quelle righe piu nascoste
non mi devi piu parlare,
è la strada, quella è giusta.

Sei un'amica, sei un'amante
sei il gioco della vita.
Hai le chiavi, quelle vere
sei il senso che non muore.

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